Per devolvere il tuo 5 per Mille all'Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori "Dino Amadori" - IRST IRCCS, scrivi nel riquadro "Finanziamento della Ricerca Sanitaria" del tuo modello per la dichiarazione dei redditi 730 o Redditi (ex Modello Unico Compensativo - UNICO) o Certificazione Unica (CU), il codice fiscale dell'IRST 031 545 204 01.
Grazie ai contributi ottenuti dalla campagna 5 per mille, IRST IRCCS porta avanti ambiziosi studi sui tumori i cui risultati potranno far compiere passi significativi verso diagnosi sempre più precoci e cure sempre più efficaci.
SE PRESENTI il 730 o il MODELLO REDDITI (ex Unico)
compila il modello 730 o Redditi (ex Unico);
cerca la sezione dedicata al 5 per Mille e firma nel riquadro "Finanziamento della Ricerca Sanitaria";
scrivi nel riquadro il codice fiscale IRST 031 545 204 01;
se non hai scelto l'auto-compilazione attraverso i servizi telematici di Agenzia delle Entrate, puoi consegnare la tua dichiarazione compilata e firmata, se 730 presso, CAF di zona o al tuo commercialista, se Redditi presso gli uffici postali, CAF di zona o al tuo commercialista.
il tuo datore di lavoro o l’ente erogatore della pensione ti rilascerà la Certificazione Unica;
cerca la sezione dedicata al 5 per Mille e firma nel riquadro "Finanziamento della Ricerca Sanitaria";
scrivi nel riquadro il codice fiscale IRST 031 545 204 01;
consegna il modulo in busta chiusa riportante la dicitura "Scelta per la destinazione del 5 per mille dell'IRPEF", il codice fiscale e il cognome/nome del contribuente a un ufficio postale che provvederà a trasmetterla all’Amministrazione finanziaria oppure ad un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (professionista, CAF, ecc.).
Quest’ultimo deve rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta attestante l’impegno a trasmettere le scelte. Gli intermediari hanno facoltà di accettare la scheda e possono chiedere un corrispettivo per l’effettuazione del servizio prestato.
Per chi non ha obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi basterà consegnare in busta chiusa (riportante la dicitura "Scelta per la destinazione del 5 per mille dell'IRPEF", il codice fiscale e il cognome/nome del contribuente) la propria Certificazione Unica CU (che ti sarà inviato dal tuo datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione) adeguatamente compilato. Il plico può essere consegnato a un ufficio postale che provvederà a trasmetterla all’Amministrazione finanziaria oppure ad un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (professionista, CAF, ecc.).
Quest’ultimo deve rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta attestante l’impegno a trasmettere le scelte. Gli intermediari hanno facoltà di accettare la scheda e possono chiedere un corrispettivo per l’effettuazione del servizio prestato.
Grazie ai contributi raccolti con la devoluzione del Cinque per mille, abbiamo potuto avviare e sostenere numerosi e promettenti progetti. Tra cui:
Implementazione dei protocolli e dei percorsi di Diagnostica Molecolare Avanzata e Predittiva;
Ruolo del microambiente tumorale e del microbiota nell’eziopatogenesi e progressione dei tumori e nella resistenza ai farmaci;
Caratterizzazione multi-omica delle neoplasie ematologiche per una migliore cura del paziente: dalla prognosi alle decisioni terapeutiche e al monitoraggio;
Caratterizzazione molecolare delle neoplasie ematologiche;
Investigazione multi-omica di neoplasie solide ed ematologiche mediante biopsia liquida a scopo diagnostico, prognostico e predittivo di risposta alle terapie, mediante l’analisi dell’eterogeneità e dell’evoluzione di malattia attraverso lo studio di cellule tumorali circolanti (CTC), vescicole extracellulari (EV) e RNA non codificanti;
Studio della biopsia liquida con metodica ad alta risoluzione nei tumori solidi;
Sviluppo di un modello traslazionale di xenograft (PDX) di tumori rari e metastasi ossee derivati da pazienti;
Tecniche di sequenziamento avanzato e analisi immunologiche per l’implementazione di immunoterapie efficaci;
Programma di Ricerca e Sviluppo di Terapie cellulari onco-ematologiche;
Studi clinici di fase I-III per strategia terapeutica e trattamenti integrati con razionale basato su approccio integrato di medicina nucleare, medicina integrativa e palliative care per trattamenti personalizzati.
Nanosistemi innovativi per la terapia antitumorale
Recenti studi sulla biologia tumorale hanno evidenziato il ruolo fondamentale del microambiente cellulare ed extra-cellulare per lo sviluppo delle lesione cancerose. Per questo il microambiente tumorale può rappresentare un bersaglio, promettente quanto inesplorato, per nuove terapie che, sfruttando questa via d’accesso, riescano a colpire i tumori. In particolare, lo sviluppo di farmaci nanometrici offrono innumerevoli vantaggi per introdurre ed indirizzare molecole antineoplastiche nel microabiente. Analisi precliniche eseguite dal Centro di Osteoncologia e Tumori Rari (CDO-TR) mediante l’impiego di supporti di coltura tridimensionali e modelli di laboratorio hanno portato all’identificazione di un enzima quale marcatore e bersaglio terapeutico molto promettente nel contrasto al tumore della mammella e nelle sue metastasi. Gli sforzi successivi del gruppo di studiosi si sono focalizzati nello sviluppo e nella validazione di una forma farmaceutica nanometrica innovativa per veicolare un farmaco anti-neoplastico con risultati pre-clinici confortanti, tanto da offrire prospettive di miglioramento delle attuali terapie. Sono in corso ulteriori studi per la validazione di tale formulazione come terapia in altre neoplasie. Inoltre si stanno eseguendo analisi per l’identificazione di marcatori innovativi in altri tumori solidi ed ematologici al fine di sviluppare ulteriori forme farmaceutiche sulla base della medesima tecnologia. Non ultimo è in sviluppo l’impiego di tale formulazione nell’ambito dei vaccini a cellule dendritiche al fine di migliorare il prodotto. I risultati di tale progettualità hanno portato al deposito di un brevetto europeo e, successivamente, internazionale oltre a generare la pubblicazione di diversi articoli su riviste scientifiche internazionali.
In Italia il tumore al seno è la neoplasia più frequente in assoluto per incidenza nella popolazione femminile con quasi 55.000 nuove diagnosi stimate nel solo 2020 (in Romagna, nel periodo 2011-15 sui sono registrate poco più di 1.000 casi per anno). Grazie a nuovi approcci terapeutici e alle campagne di screening e prevenzione – oltre ad una maggiore consapevolezza e cultura – oggi il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi sfiora 90%. Le numerose ricerche condotte nell’ambito dei tumori della mammella hanno provocato un mutamento radicale dell’approccio terapeutico a questa neoplasia. Alla svolta hanno contribuito l’evoluzione delle tecniche diagnostiche strumentali e le conoscenze più approfondite sulla storia naturale e biomolecolare del carcinoma mammario. Persistono, però, specifiche forme tumorali che ancora rappresentano una sfida per la ricerca. In particolare una donna su cinque con carcinoma mammario è affetta da malattia cosiddetta HER2- positiva (dal recettore espresso a livello di superficie cellulare). Le pazienti HER2-positive con malattia metastatica spesso vanno incontro a progressione rapida e per questo è importante identificare una strategia terapeutica che riesca a suscitare una risposta duratura. Obiettivo principale di questo studio è quello comprendere, attraverso l’utilizzo di sofisticate tecnologie e strumentazioni di laboratorio (quali sequenziatori genetici), quali siano i meccanismi che, nelle pazienti HER-2 positive, consentono al tumore di andare incontro a meccanismi di resistenza al trattamento attualmente più efficace, quello con un anticorpo monoclonale. L’intento è chiaro: svelare come alcuni tipi di tumore non rispondano più alle terapie potrà aiutare a scegliere cure alternative e più efficaci fin dall’avvio dei trattamenti subito. Questo studio rappresenta un classico esempio di come la medicina personalizzata – lo studio delle caratteristiche genotipiche e fenotipiche del singolo individuo come base per diagnosi e cure più efficienti – sia il presente della sanità.
Il carcinoma gastrico è una malattia eterogenea nella quale la prognosi può essere variabile sia tra pazienti sia nel paziente stesso. L’eterogeneità può dipendere da diversi fattori. Lo studio IRST, condotto attraverso metodiche di laboratorio molto avanzate, ha analizzato diversi geni associati a differenti tipi di tumore gastrici, definendo prognosi più o meno positive.
Le ricadute di carcinoma mammario sono verosimilmente legate alla persistenza di malattia microscopica residua dopo l'intervento chirurgico. La capacità di rilevare la malattia microscopica residua e di valutare le sue caratteristiche biologiche e la sua evoluzione può contribuire ad una più accurata definizione della prognosi e ad una migliore scelta delle terapie adiuvanti. Questo studio si ripromette di valutare la presenza di malattia microscopica residua combinando strumenti differenti quali profili metabolomici, analisi del DNA circolante, microRNA circolanti e cellule tumorali circolanti.
Altri progetti messi in campo grazie alle devoluzioni del 5 per Mille:
La terapia radiorecettoriale con peptidi radiomarcati (PRRT) si è dimostrata una valida alternativa terapeutica nella cura di alcuni tumori neuroendocrini. È stato dimostrato che anche per altri particolari sottotipi di tumori (linfomi, tumori della mammella, microcitoma polmonari, carcinoma renali, meningioma, glioma ad alto grado, sarcoma di Ewing e tumore differenziato della tiroide) questo tipo di terapie rappresentano un’opzione terapeutica alternativa al fallimento dei trattamenti standard. Questo studio estenderà le attuali conoscenze sulla PRRT contribuendo a migliorare l’algoritmo terapeutico nel trattamento dei pazienti affetti da tumore neuroendocrino, stabilendo un possibile ruolo della PRRT nel trattamento di altri tumori.
Negli ultimi decenni, la percentuale di individui affetti da tumore all’esofago è in netto aumento tanto che la crescente frequenza e la prognosi di questo tumore molto aggressivo rappresentano oggi un problema rilevante. Numerose evidenze sperimentali hanno definitivamente confermato che i tumori possono diffondere cellule cancerose nel torrente circolatorio (cellule tumorali circolanti - CTC) dando così origine alle metastasi. Pochi studi sono stati condotti sulle CTC nel tumore all’esofago - come intende invece questo progetto - ma un profilo completo può potenzialmente influenzare la scelta dei trattamenti attraverso la stratificazione dei pazienti, il monitoraggio della malattia, la comprensione della biologia del tumore nonché della sua aggressività e l’individuazione di nuovi target terapeutici.
Nonostante i recenti progressi della medicina, metastasi, ricomparsa della malattia e resistenza alla terapia rimangono le principali cause di morte per i pazienti con cancro della mammella. Le cellule tumorali circolanti (CTC) sono cellule cancerose presenti nel sangue periferico di pazienti affetti da carcinoma e non rilevabili in soggetti sani o in pazienti con malattia benigna. Considerate una delle principali cause di metastatizzazione del tumore, le CTC saranno studiate in relazione al tumore al seno.
Obiettivo principale di questo studio è quello esaminare l’impatto dell’eterogeneità del carcinoma gastrico sulla prognosi e sulla risposta al trattamento. La correlazione tra le alterazioni del DNA e le alterazioni di espressione in diverse porzioni del tumore primitivo e /o delle metastasi linfonodali permetterà di distinguere i marcatori maggiormente coinvolti nel processo di metastatizzazione ed identificare i percorsi principali dell’evoluzione della malattia, nella risposta al trattamento e nella prognosi. L’ analisi approfondita delle alterazioni geniche e di espressione di un pannello di geni tra i più significativi per il carcinoma gastrico e la correlazione di questi con i dati clinico-patologici dei pazienti permetterà l’individuazione delle alterazioni clinicamente rilevanti sia per la risposta al trattamento che per la prognosi. Ciò guiderà il clinico nella scelta del miglior approccio terapeutico per ciascun paziente, per una migliore razionalizzazione della terapia, con un conseguente miglioramento dei risultati in termini di costo-beneficio.
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