Per devolvere il tuo 5 per Mille all'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori - IRST IRCCS, scrivi nel riquadro "Finanziamento della Ricerca Sanitaria" del tuo modello per la dichiarazione dei redditi 730 o Redditi (ex Modello Unico Compensativo - UNICO) o Certificazione Unica (CU), il codice fiscale dell'IRST 031 545 204 01.
Grazie ai contributi ottenuti dalla campagna 5 per mille, l'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) IRCCS porta avanti ambiziosi studi sui tumori i cui risultati potranno far compiere passi significativi verso diagnosi sempre più precoci e cure sempre più efficaci.
Per chi non ha obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi basterà consegnare in busta chiusa (riportante la dicitura "Scelta per la destinazione del 5 per mille dell'IRPEF", il codice fiscale e il cognome/nome del contribuente) il proprio CU (che ti sarà inviato dal tuo datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione) adeguatamente compilato. Il plico può essere consegnato a:
un ufficio postale che provvederà a trasmetterla all’Amministrazione finanziaria;
un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (professionista, CAF, ecc.).
Quest’ultimo deve rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta attestante l’impegno a trasmettere le scelte. Gli intermediari hanno facoltà di accettare la scheda e possono chiedere un corrispettivo per l’effettuazione del servizio prestato.
Grazie ai contributi raccolti con la devoluzione del Cinque per mille, abbiamo potuto avviare e sostenere numerosi e promettenti progetti.
La terapia radiorecettoriale con peptidi radiomarcati (PRRT) si è dimostrata una valida alternativa terapeutica nella cura di alcuni tumori neuroendocrini. È stato dimostrato che anche per altri particolari sottotipi di tumori (linfomi, tumori della mammella, microcitoma polmonari, carcinoma renali, meningioma, glioma ad alto grado, sarcoma di Ewing e tumore differenziato della tiroide) questo tipo di terapie rappresentano un’opzione terapeutica alternativa al fallimento dei trattamenti standard. Questo studio estenderà le attuali conoscenze sulla PRRT contribuendo a migliorare l’algoritmo terapeutico nel trattamento dei pazienti affetti da tumore neuroendocrino, stabilendo un possibile ruolo della PRRT nel trattamento di altri tumori.
Le ricadute di carcinoma mammario sono verosimilmente legate alla persistenza di malattia microscopica residua dopo l'intervento chirurgico. La capacità di rilevare la malattia microscopica residua e di valutare le sue caratteristiche biologiche e la sua evoluzione può contribuire ad una più accurata definizione della prognosi e ad una migliore scelta delle terapie adiuvanti. Questo studio si ripromette di valutare la presenza di malattia microscopica residua combinando strumenti differenti quali profili metabolomici, analisi del DNA circolante, microRNA circolanti e cellule tumorali circolanti.
Negli ultimi decenni, la percentuale di individui affetti da tumore all’esofago è in netto aumento tanto che la crescente frequenza e la prognosi di questo tumore molto aggressivo rappresentano oggi un problema rilevante. Numerose evidenze sperimentali hanno definitivamente confermato che i tumori possono diffondere cellule cancerose nel torrente circolatorio (cellule tumorali circolanti - CTC) dando così origine alle metastasi. Pochi studi sono stati condotti sulle CTC nel tumore all’esofago - come intende invece questo progetto - ma un profilo completo può potenzialmente influenzare la scelta dei trattamenti attraverso la stratificazione dei pazienti, il monitoraggio della malattia, la comprensione della biologia del tumore nonché della sua aggressività e l’individuazione di nuovi target terapeutici.
Nonostante i recenti progressi della medicina, metastasi, ricomparsa della malattia e resistenza alla terapia rimangono le principali cause di morte per i pazienti con cancro della mammella. Le cellule tumorali circolanti (CTC) sono cellule cancerose presenti nel sangue periferico di pazienti affetti da carcinoma e non rilevabili in soggetti sani o in pazienti con malattia benigna. Considerate una delle principali cause di metastatizzazione del tumore, le CTC saranno studiate in relazione al tumore al seno.
Obiettivo principale di questo studio è quello esaminare l’impatto dell’eterogeneità del carcinoma gastrico sulla prognosi e sulla risposta al trattamento. La correlazione tra le alterazioni del DNA e le alterazioni di espressione in diverse porzioni del tumore primitivo e /o delle metastasi linfonodali permetterà di distinguere i marcatori maggiormente coinvolti nel processo di metastatizzazione ed identificare i percorsi principali dell’evoluzione della malattia, nella risposta al trattamento e nella prognosi. L’ analisi approfondita delle alterazioni geniche e di espressione di un pannello di geni tra i più significativi per il carcinoma gastrico e la correlazione di questi con i dati clinico-patologici dei pazienti permetterà l’individuazione delle alterazioni clinicamente rilevanti sia per la risposta al trattamento che per la prognosi. Ciò guiderà il clinico nella scelta del miglior approccio terapeutico per ciascun paziente, per una migliore razionalizzazione della terapia, con un conseguente miglioramento dei risultati in termini di costo-beneficio.
In Italia, il carcinoma della mammella colpisce una donna su dieci. Rappresenta il 25% di tutti i tumori che colpiscono le donne ed è la prima causa di morte per tumore nel sesso femminile, con un tasso di mortalità del 17% rispetto al totale dei decessi oncologici. Le numerose ricerche condotte nell’ambito dei tumori della mammella hanno provocato un mutamento radicale dell’approccio terapeutico a questa neoplasia. Alla svolta hanno contribuito l’evoluzione delle tecniche diagnostiche strumentali e le conoscenze più approfondite sulla storia naturale e biomolecolare del carcinoma mammario. Inoltre, dall’analisi dei dati di letteratura si evince che il 15-25% delle donne colpite da carcinoma della mammella, sono definite HER-2 positive, ovvero mostrano un’amplificazione del gene che codifica per HER-2, un fattore di crescita epiteliale. Questa situazione è associata ad una malattia molto aggressiva. Obiettivo principale di questo studio è quello di indagare i meccanismi di resistenza a un trattamento – il Trastuzumab – delle pazienti HER-2 positive aiutando così, il clinico, nella scelta del miglior approccio terapeutico.
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