Tumore vescicale: lo studio IMvigor011 conferma il valore del ctDNA per personalizzare le terapie post-chirurgiche

Dal 17 al 21 ottobre 2025 si è svolto a Berlino il congresso annuale della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO). Durante tale congresso sono stati presentati i dati dello studio clinico IMvigor011, una sperimentazione internazionale che ha valutato - per la prima volta - la possibilità di personalizzare il trattamento post-operatorio del tumore vescicale studiando la presenza nel sangue di molecole di DNA tumorale (ctDNA).

In particolare, lo studio evidenzia come il trattamento con immunoterapia dei pazienti con presenza di ctDNA dopo l'intervento di cistectomia (l’asportazione chirurgica della vescica) ne aumenti la sopravvivenza. Infatti, se in pazienti in cui il ctDNA risultava assente, il rischio di recidiva di malattia si è mantenuto basso (12% a due anni), il confronto tra la coorte di pazienti con ctDNA randomizzati a ricevere atezolizumab - un anticorpo monoclonale che stimola la risposta immunitaria - e la coorte con placebo ha dimostrato, nel primo caso, una riduzione del rischio di recidiva del 36% e un aumento della sopravvivenza del 41%.

IRST è stato uno dei centri partecipanti alla sperimentazione (principal investigator il dott. Emilio Francesco Giunta, oncologo dell'equipe che si occupa di tumori urologici diretta dal dott. Cristian Lolli). I risultati dello studio sono stati pubblicati - in contemporanea alla presentazione al congresso europeo - sulla prestigiosa rivisita internazionale New England Journal of Medicine.

È importante sottolineare che, sebbene i risultati di questo studio non cambino nell’immediato la pratica clinica dei tumori vescicali, questa importante ricerca rappresenta un passo avanti significativo, confermando come il progresso delle conoscenze scientifiche possa migliorare l’approccio terapeutico dei tumori solidi, permettendo di individuare con maggior precisione i pazienti che possono trarre beneficio da una determinata terapia.