IRST Dino Amadori IRCCS

10 anni di IRST: sabato 30 un'intera giornata di eventi - 29 settembre 2017

Il 2017 si presenta come un anno davvero speciale per l'Istituto Tumori della Romagna: il 1 ottobre ricorre, infatti, il decennale dell'avvio delle attività di ricerca e cura. Per festeggiarli IRST organizza, sabato 30 settembre, un’intera giornata di eventi per professionisti e uno splendido concerto.

 

Sono passati dieci anni da quando, il 22 settembre 2007, l’allora Ministro della Sanità, Livia Turco, e il Presidente del Consiglio, Romano Prodi, tagliavano il nastro tricolore che dava ufficialmente il via alle attività dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST). Dieci anni che hanno visto, quello che era un solido progetto sperimentale andare oltre gli obiettivi iniziali, diventando riferimento oncologico di livello nazionale e internazionale sia in termini di assistenza sia di ricerca. Per celebrare questa importante data, risultati e prospettive, IRST organizza, nell’ambito della Settimana del Buon Vivere – contenitore di eventi a Forlì e Cesena, per promuovere il valore della relazione, della cultura, del bene comune e della sostenibilità – sabato 30 settembre, un’intera giornata di appuntamenti per professionisti e cittadini. Tre gli eventi da segnare con la penna rossa in agenda.

Le reti in ambito oncologico: un convegno su pregi e potenzialità di un modello vincente – Primo evento che aprirà la giornata dedicata al Decennale IRST – evento pensato per professionisti del settore, studiosi e media – è il convegno “Le reti come modelli d’integrazione in ambito oncologico”. Voluto da IRST IRCCS e Assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Emila-Romagna, sarà un momento di riflessione e rilancio del modello delle reti quale risposta realmente efficace per la migliore organizzazione di un ambito complesso e fluido qual è l’oncologia. L'iniziativa sarà utile occasione per definire lo stato dell’arte delle reti oncologiche attive in varie regioni italiane, tra cui l’Emilia-Romagna, in particolare alla luce degli atti regionali che seguono le indicazione del Decreto Balduzzi. In una giornata come quella del decennale IRST, la miglior occasione per cogliere ancor di più quanto le reti siano funzionali al miglior svolgimento delle attività di ricerca.

Il convegno, aperto da Giorgio Martelli (Direttore generale IRST) moderato da Carmine Pinto (Presidente Associazione Italiana Oncologia Medica AIOM) e Andrea Ardizzoni (AOSP Policlinico S.Orsola-Malpighi, Bologna) vedrà confrontarsi esperti e professionisti di alcuni tra i più autorevoli centri di studio e cura italiani. Particolare attenzione sarà rivolta a IRST e ad altre due esperienze di grande valore: il Centro di Riferimento Oncologico (CRO) e l'Istituto Oncologico Veneto. Interverranno, inoltre, Valeria Tozzi (CERGAS-Bocconi), Antonio Federici (Ministero della Salute), Pierfranco Conte (IOV IRCCS), Valentina Solfrini (CRO IRCCS), Antonio Frassoldati (AOSP Ferrara), Mattia Altini (Direttore sanitario IRST). Conclusione dei lavori sarà dell'Assessore alle Politiche per la Salute, Regione Emilia Romagna, Sergio Venturi.

I massimi esperti italiani a confronto per una nuova policy per la ricerca e lo sviluppo in oncologia – Il cuore delle iniziative per il Decennale IRST sarà dedicato alla ricerca e alla sua promozione. Nel pomeriggio si terrà, infatti, un Consensus Meeting – una modalità di confronto tra esperti finalizzata a generare consenso su norme condivise – di altissimo valore e importanza, organizzato in partnership con la Fondazione GIMBE (Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze). L’incontro vedrà alcuni tra i massimi esperti di ricerca, direttori dei più grandi Irccs – tra cui Humanitas, IEO, IOV, Casa Sollievo della sofferenza, Policlinico Gemelli, Istituto Toscano Tumori, Ospedale Oncologico Bari, Centro di Riferimento in Oncologia Basilicata, Istituto Nazionale dei Tumori Milano, IST San Martino, Fondazione Pascale, Regina Elena – rappresentanti delle massime istituzioni, Università ed enti – Istituto Superiore della Sanità, AIFA, Università di Bologna, CERGAS Bocconi, AIRC e Alleanza Contro il Cancro – autorevoli stakeholder e sarà finalizzato a produrre un Manifesto sulla policy della ricerca e sviluppo in oncologia in Italia.

“La ricerca è il motore del progresso – spiega il prof. Dino Amadori, Direttore scientifico IRST, ideatore dell’evento –. In sanità la ricerca è condizione di buona qualità delle cure, diagnosi e percorsi terapeutici. La ricerca è solo apparentemente un costo perché quando produce risultati positivi – e lo fa quasi sempre quando condotta correttamente – innesca un meccanismo virtuoso che permette non solo il recupero dei costi ma produce un surplus. I grandi paesi lo hanno capito, stanno investendo quote importanti del proprio PIL – il 2,76% negli USA , il 4,04% per la Corea del Sud, per citarne alcuni – l’Italia è ancora indietro: nonostante gli sforzi del Ministero della Salute o del MIUR, il budget pubblico a disposizione per la ricerca è risibile; senza il supporto di finanziamenti privati in termini di charities, organizzazioni o singoli, le risorse per la ricerca in ambito sanitario sarebbero ancora meno. Nonostante tutto ciò, grazie all’impegno quali-quantitativo dei nostri ricercatori, a livello di prodotto scientifico in letteratura, l’Italia si assesta tra i primi 5 paesi. Proprio per analizzare queste luci ed ombre abbiamo voluto organizzare un incontro: sarà un momento utile per fare il punto sullo stato della nostra ricerca e identificare le possibili soluzioni alle criticità. Molti e complessi gli aspetti che tratteremo. Anzitutto, il finanziamento della ricerca, l’organizzazione più funzionale a partecipare a bandi competitivi europei oggi monopolizzati dai paesi nord-europei, la struttura delle reti della ricerca, il ruolo dei Ministeri competenti nel potenziare gli Irccs e nel dar loro mandati top-down per lavorare su obiettivi comuni pur con compiti diversi, percorsi per la validazione scientifica dei nuovi presidi diagnostico-terapeutici, migliorare la capacità brevettuale per il trasferimento tecnologico.”

Tanti temi che un manifesto condiviso sulle policy di Ricerca e Sviluppo nell’oncologia italiana. A condurre i lavori, il presidente di GIMBE, Nino Cartabellotta, medico chirurgo, tra i più autorevoli metodologi italiani, grazie a competenze trasversali che interessano tutte le professioni sanitarie e tutti i livelli organizzativi del sistema sanitario. Focus del confronto sarà il governo della ricerca in oncologia, la valutazione dell’impatto della ricerca, i criteri di finanziamento degli IRCCS, come aumentare il ritorno degli investimenti della ricerca.

10 anni di IRST, compleanno con Paolo Fresu – Dopo tanta scienza, un po’ di musica. Dalle ore 20:30, al Teatro “Diego Fabbri” di Forlì (c.so Diaz, 47), spazio alle note di uno tra i più affermati e famosi quintetti jazz, non solo italiani: il Paolo Fresu Quintet. Il complesso, formato dal celebrato trombettista e flicornista, Paolo Fresu, Tino Tracanna (sax tenore e soprano), Roberto Cipelli (pianoforte e Fender Rhodes electric piano), Attilio Zanchi (contrabbasso) ed Ettore Fioravanti (batteria), nomi tra i più importanti del jazz nazionale. La serata, si aprirà con un breve docufilm per ripercorrere i dieci anni dell'IRST attraverso i racconti di alcuni dei protagonisti che hanno vissuto la crescita dell'Istituto dalla nascita ad oggi. Seguirà un breve dibattito sul tema “La ricerca oncologica in Italia: strategie di sviluppo" condotto da Nino Cartabellotta (Fondazione GIMBE) con l'intervento di Renato Balduzzi (Presidente IRST IRCCS) e Dino Amadori (Direttore scientifico IRST IRCCS). L’ingresso è ad offerta libera, il ricavato andrà a sostegno delle attività di cura e ricerca dell’Istituto. La serata è organizzata in collaborazione con GIMBE, Istituto Oncologico Romagnolo ONLUS (IOR) e Associazione culturale Dai De Jazz. La realizzazione dello spettacolo è stata possibile grazie al contributo di CIA-Conad, Polo Autostrasporti, DIATECH e Linea Sterile.

10 anni di Istituto Tumori della Romagna (IRST) – Nato a fine anni ’80 in seno all’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) dalla volontà pionieristica del prof. Dino Amadori, il progetto – per molti utopistico – di creare un Istituto oncologico di ricovero e cura a carattere scientifico in un territorio privo di grandi centri come la Romagna, trovò la propria configurazione nel modello, a sua volta innovativo, della sperimentazione gestionale pubblico-privata; mentre le premesse, senza le quali nulla sarebbe stato possibile, furono le qualificate strutture oncologiche presenti, già tra le migliori in Italia. La posa della prima pietra dei lavori di costruzione, il 6 ottobre 2003, rappresentò il concretizzarsi dell’adesione delle componenti culturali, sociali, politiche e scientifiche di tutta la Romagna. Appena 4 anni dopo, il 1ottobre 2007, presero avvio le attività assistenziali cui seguirono, in un crescendo costante, la gestione del Day Hospital Oncoematologico di Cesena, l’impegno a fianco del Bugando Medical Centre (Mwanza, Tanzania), il riconoscimento ministeriale a Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, l’avvio del progetto Radioterapia Ravenna, la costante implementazione tecnologica per mantenere elevati gli standard di cura, diagnostica e ricerca (Officina radiofarmaceutica, Cell factory, Risonanza magnetica 3 Tesla, PET e SPECT, sequenziatori genomici per citarne alcuni), i passi in avanti compiuti nella comprensione dei tumori grazie agli studi svolti dai ricercatori, le collaborazioni con alcuni tra i maggiori centri europei ed statunitensi.

Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori "Dino Amadori" - IRST S.r.l.
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
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