Tutto esaurito alla conferenza annuale del Gipo sul futuro della cura delle neoplasie polmonari
Terapie sempre più personalizzate grazie ai costanti progressi nella tipizzazione dei tumori, con la definizione di molecole in grado di inibire lo sviluppo delle cellule neoplastiche. E’ la nuova frontiera di cui si è discusso nel corso della conferenza annuale del Gipo, il Gruppo Interdisciplinare di Pneumo-Oncologia, realizzato in collaborazione fra Ausl di Forlì e Irst di Meldola per la presa in carico globale del paziente affetto da neoplasie primitive toraciche.
L’evento, organizzato nei giorni scorsi all’Irst di Meldola con la partecipazione di esperti del calibro del dott. Alessandro Morabito, direttore dell’U.O. di Oncologia Medica Toraco-Polmonare, dell’Istituto Tumori G. Pascale di Napoli, e del dott. Andrea Ardizzoni, direttore dell’Oncologia medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, ha riscosso ampio consenso fra i professionisti, facendo segnare il tutto esaurito.
Nel rispetto dello spirito del gruppo, formato da una pluralità di specialisti (anatomo patologo, chirurgo toracico, pneumologo medico, pneumologo interventista, medico nucleare, radiologo, radiologo interventista e palliativista, per l’Ausl di Forlì; oncologo, radiologo, radioterapista, e biologo per l’Irst), il convegno ha avuto un taglio marcatamente multidisciplinare, affrontando il tema “Non Small Cell Lung Cancer: dalla Chemioterapia alle Target Therapy, cosa cambia nel Management del Paziente” col concorso di tutti gli specialisti coinvolti nel Gipo.
«Durante i lavori – illustra il dott. Carlo Milandri, responsabile del gruppo – ci siamo soffermati in particolare sulle terapie target, cioè a bersaglio molecolare, delle neoplasie polmonari, affrontando l’argomento sia dal versante diagnostico sia da quello dell’applicazione terapeutica. Le ricerche attualmente in corso, infatti, hanno individuato nuove molecole in grado di inibire lo sviluppo delle cellule tumorali, consentendo così la definizione di trattamenti personalizzati basati sulla tipizzazione di ogni singolo tumore». Alcuni di questi studi vedono in prima fila proprio l’istituto di Meldola. Non a caso, la dott.ssa Paola Ulivi, del Laboratorio di Bioscienze, nella sua relazione, dal titolo “Il biologo: la determinazione dei target molecolari solo sul campione istologico o anche sulla citologia?”, ha presentato i risultati della sperimentazione, in corso all’Irst, in collaborazione con altre unità operative di Area Vasta, per la caratterizzazione biomolecolare delle cellule sia in istologia sia in citologia. «Il nostro istituto – illustra il dott. Milandri – dispone di un innovativo strumento grazie al quale si sta studiando la possibilità di isolare le cellule tumorali vive circolanti nel sangue periferico, attraverso un semplice prelievo, e tipizzarle dal punto di vista molecolare».
Durante discussione si è poi parlato dell’approccio multidisciplinare alla malattia avanzata, attraverso l’integrazione fra chirurgo, radioterapista e oncologo, nonché dei nuovi trattamenti, chemioterapici e terapie a bersaglio molecolare nella malattia metastatica, sottolineando anche l’importanza delle cure palliative, parte integrante della terapia e non mero supporto. Inoltre, è stato riservato spazio al ruolo ricoperto da figura infermieristica e data manager rispettivamente nel processo di presa in carico del paziente oncologico e di gestione dei dati clinici.
Il Gipo, infatti, intende fornire al malato un percorso completo, accompagnandolo passo passo in tutto il suo iter di cura. «Il Gipo è un ambulatorio multidisciplinare che riunisce settimanalmente vari specialisti per offrire un punto di riferimento unico, altamente qualificato e chiaramente identificabile nella gestione di pazienti complessi, affetti e/o col sospetto di neoplasie primitive toraciche – illustra il dottor Milandri – il soggetto viene visitato con un solo accesso da tutti i professionisti coinvolti, i quali stilano poi una relazione clinica in cui si esplicita l’intero iter diagnostico-terapeutico e il follow up». Il Gipo è molto impegnato anche dal punto di vista scientifico, con l’organizzazione di incontri e convegni e la conduzione di studi e ricerche.