IRST Dino Amadori IRCCS

Martedì 5 ottobre, l'assessore regionale Lusenti in visita all'Irst di Meldola

«Non retrocederemo». Dall’Irst di Meldola, l’assessore regionale Carlo Lusenti difende l’eccellenza del sistema sanitario regionale e ribadisce l’impegno della Regione per la trasformazione dell’istituto di Meldola in Ircss.

«Non retrocederemo». Dall’Irst di Meldola, dove ha fatto visita ieri, l’assessore alle politiche per la salute dell’Emilia-Romagna Carlo Lusenti garantisce la difesa di un «sistema di sicurezza sociale regionale che parte dalla sanità», confermando, contemporaneamente, l’impegno suo e della Regione nel percorso in atto per la trasformazione dell’istituto di Meldola in Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico.


Nel corso della visita, l’assessore ha incontrato gli operatori della struttura. «So bene che i professionisti – ha detto -  per compiere al meglio il proprio lavoro quotidiano hanno bisogno di  sapere dove si è e dove si sta andando, e questo spetta a chi governa. Bene, posso garantire che il nostro sistema sanitario regionale è forte e, pur nelle attuali difficoltà, ha l’ambizione di continuare a crescere: noi non retrocederemo e difenderemo un modello che riconosce il valore del servizio e il servizio come elemento di esigibilità dei diritti». Per riuscirci, occorre far leva su quelle che sono le prerogative del sistema stesso, ovvero la capacità di fare rete e integrarsi. «Qui si abbattono muri e si costruiscono ponti, non si premia la competizione ma la collaborazione, e il risultato di tutti ha maggior valore di quello che può portare a casa il singolo – ha proseguito –. Chiaramente, ciò non toglie che alcuni tasselli del sistema abbiano vocazione e mission diverse: in questo quadro, i centri in cui,  oltre all’assistenza, si portano avanti  innovazione e ricerca -  e l’Irst è sicuramente fra questi – possono  diventare punto di riferimento anche a livello internazionale». L’assessore Lusenti non ha nascosto le problematiche da affrontare. «Nei prossimi anni, le risorse che lo Sato trasferirà alle Regioni saranno sempre meno – ha spiegato – ciononostante, noi vogliamo conservare le nostre eccellenze. Dunque non si tratta né di retrocedere dagli attuali livelli, né di tagliare, ma di sapere che in futuro l’asticella sarà collocata più in alto». Riuscire a saltarla ugualmente «è una sfida che val la pena di cogliere», anche perché il «mestiere dei professionisti è risolvere problemi e avere fiducia nel domani: non una fiducia cieca, ma un ottimismo basato sulla consapevolezza delle proprie capacità». «Chi come voi ha competenze, e lavora in luoghi orientati al futuro – ha concluso l’assessore appellandosi al pubblico presente in sala – rappresenta il punto di forza del nostro sistema e può consentirci di vincere le difficoltà attuali uscendone più forti di prima».  

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