Dall’Anmic un aiuto alla ricerca sul cancro: parte del 5 per mille donato all’Irst di Meldola
Grazie all’Anmic, Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, la ricerca sui tumori rari dell’Irst fa un passo in avanti. L’associazione ha infatti devoluto all’istituto di Meldola una parte del proprio 5 per mille a sostegno di un innovativo studio diretto a indagare le alterazioni molecolari all’origine del cancro della mammella maschile.L’obiettivo è approfondire i meccanimi genetici correlati a questa rara ma aggressiva neoplasia, che comprende meno dell’1% di tutti i pazienti affetti da tale malattia, ed è responsabile dello 0,1% delle morti dovute a cancro negli uomini. In Romagna, si registrano ogni anno mediamente 35/40 tumori della mammella maschili, circa 1 ogni 100.000 abitanti.
«Buona parte di questi tumori – illustra il dott. Daniele Calistri, responsabile del Laboratorio – sono probabilmente il risultato di una predisposizione genetica, in particolare, di alterazioni germinali a carico degli stessi geni coinvolti nella predisposizione ereditaria dei tumori della mammella femminili». Anche nel maschio, come nella donna, una diagnosi precoce è fondamentale per una buona prognosi. Tuttavia, nonostante sintomi e segni siano abbastanza precoci, la loro scoperta è spesso tardiva, in quanto il paziente tende a sottovalutare il problema.
Lo studio si propone, in prima battuta, di analizzare la mutazione dei geni (BRCA1 e BRCA2) associati a un aumentato rischio di carcinoma mammario, in un gruppo di soggetti maschi affetti da tumore della mammella e selezionati mediante il programma di counseling genetico dell’U.O. di Prevenzione Oncologica dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, per valutare la presenza di alterazioni genetiche che possano predisporre al tumore. «In questo modo, si potrà determinare l’importanza di eseguire l’analisi molecolare di BRCA1 e 2 in tutti quegli individui che, rientrando all’interno di specifici criteri di selezione, si pensa possano avere un’elevata probabilità di aver sviluppato un tumore alla mammella su base ereditaria, e gettare così i presupposti per un percorso di diagnosi molecolare pre-sintomatica nell’ambito dei familiari a rischio – prosegue il dott. Calistri – I pazienti ai quali è diagnosticata una mutazione BRCA1 e 2 verrebbero poi inseriti in un programma di prevenzione mirato, attivando un protocollo di sorveglianza stretta con esami ogni 6 mesi». Allo stesso tempo, i ricercatori dell’Irst, col loro studio, mirano a rilevare la presenza di eventuali ampi riarrangiamenti genici, non identificabili attraverso le tecniche di sequenziamento diretto ma con altre tecniche in uso nel laboratorio quale, in primis, l’Mlpa (Multiplex Ligation Dependent Probe Amplification).
«La nostra ricerca – conclude il dott. Calistri – non si limiterà alle analisi dei due geni menzionati ma si amplierà ad altre alterazioni molecolari, allo scopo di meglio chiarire i meccanismi genetici correlati con lo sviluppo di questa rara neoplasia».
E’ proprio per l’importanza dei risultati attesi che l’Anmic ha deciso di sostenere tale studio. «L’associazione nazionale – illustra Giovanni Pagano, presidente di Anmic – ha deciso quest’anno di utilizzare i proventi del 5 per mille del 2007 per finanziare la ricerca sulle malattie rare. Per quanto riguarda l’ambito oncologico, abbiamo scelto di sostenere lo studio sul carcinoma mammario maschile condotto nei laboratori dell’Irst, versando 25mila euro».
L’Animc di Forlì-Cesena, sorta nel 1956, conta 2.830 iscritti e ha il compito di tutelare e rappresentare gli invalidi civili. Nei suoi quasi 50 anni di attività ha promosso e contribuito a conquistare tutte le leggi che attualmente operano a favore della categoria e oggi ne difende l’applicazione, sia sul piano sindacale che su quello operativo e legislativo. L’associazione tutela i disabili in ogni loro necessità ed interviene sulle istituzioni pubbliche per impegnarle ad attuare gli obblighi civili e sociali assunti nei loro confronti. E’ a disposizione di ogni cittadino con handicap per aiutarlo a risolvere i problemi di lavoro, di pensione, di educazione, di protesi, di assistenza o altro, sia a livello burocratico che a livello istituzionale.
Sabato 6 novembre, la sezione di Forlì-Cesena celebrerà, nella sala di S. Caterina, il suo 11° congresso provinciale, dal titolo “1956-2010, 55 anni di storia e impegno sociale”, alla presenza delle massime autorità cittadine e del presidente nazionale.