Oncologi a convegno per fare il punto sulla terapia del dolore - 6 giugno 2008
Lo stato dell'arte sulle strategie nella cura del dolore e sull'utilizzo dei farmaci analgesici disponibili, in particolare oppiacei, al centro del convegno che si è tenuto il 6 giugno all'Irst di Meldola. L'incontro è stato moderato dal Dott. Marco Maltoni, direttore dell'U.O. Cure Palliative del Dipartimento di Oncologia dell'Ausl di Forlì.
“Il dolore come parametro vitale da monitorare più volte al giorno al pari di altri parametri tenuti sotto controllo, il dolore come sintomo clinico ma anche come esperienza umana, il dolore come malattia che deve essere gestita con competenze specifiche e con un approccio multidisciplinare che nasce dal dialogo tra diversi specialisti, in particolare dell'oncologo e del terapista del dolore o palliativista”. Il punto sullo stato dell'arte della terapia del dolore e dell'utilizzo e somministrazione dei farmaci analgesici, in particolare oppiacei, è stato fatto venerdì 6 giugno all'Irst di Meldola nel Convegno“Ricerca e qualità di cura nel paziente con dolore cronico oncologico” moderato dall'oncologo Marco Maltoni, direttore dell'U.O. Cure Palliative del Dipartimento di Oncologia dell'Ausl di Forlì. Tra i relatori la Dott.ssa Giuseppina Catalano dell'Unità Operativa di Oncologia Medica dell'Ospedale San Salvatore di Pesaro, il Dott. Davide Tassinari dell'Unità Operativa di Oncologia Medica dell'Ospedale degli Infermi di Rimini, la Dott.ssa Donatina Cilla dell'Unità Operativa di Geriatria dell'Ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì e il Dott. Giordano Galeazzi dell'Istituto Oncologico Marchigiano di Ancona.Nel corso del convegno si è riflettuto su alcune tematiche legate alla terapia del dolore, sempre più essenziale per migliorare la qualità della vita dei malati di cancro. Il dolore interessa, infatti, tra il 64 e il 74% dei pazienti oncologici ed è controllabile nel 70-90% dei casi mediante un corretto uso dei farmaci disponibili. Nonostante le linee guida OMS ne raccomandino l’utilizzo fin dagli anni '80, in Italia la somministrazione di farmaci analgesici, in particolare oppiacei, è ancora meno diffusa di quanto potrebbe, con un "undertreatment" che interessa il 40% dei pazienti. Disinformazione sulla loro reale efficacia contro il dolore ma anche barriere burocratiche e molti pregiudizi ancora esistenti sono tra le principali cause dello scarso utilizzo di tali farmaci, che colloca il nostro paese agli ultimi posti nella scala dei consumi europei, distanziandolo dai paesi culturalmente ed economicamente più avanzati. Sono stati, inoltre, presentati i risultati di una ricerca sull'utilizzo della "buprenorfina", un oppioide sintetico oggi disponibile in cerotto transdermico, 30 volte più potente della morfina. Alla luce della attuale situazione e per favorire una migliore diffusione dei farmaci analgesici, tre sono gli obiettivi a breve termine sintetizzati nel suo intervento dalla dott.ssa Giueppina Catalano: perfezionare l'iter legislativo approvato dal Senato il 12/12/2007 sulla “semplificazione degli adempimenti amministrativi connessi alla tutela della salute” che ha contribuito a rendere più facile la prescrizione dei farmaci contro il dolore, incrementare gli studi clinici in materia e istituire le cure palliative come specialità, non dimenticare la necessità di fornire ai professionisti dell'oncologia la giusta formazione sui temi della fisiopatologia del dolore e dell'utilizzo razionale dei farmaci disponibili.