Taglio del nastro all'Irst, l'intervento del presidente Massimo Bucci
«Un centro di eccellenza in cui formare professionalità di eccellenza», così il presidente del consiglio di amministrazione dell'Irst Massimo Bucci ha presentato l'istituto questa mattina prima del taglio del nastro.
Davanti alle tante autorità convenute a Meldola per l'inaugurazione dell'Irst, l'Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori, il presidente del consiglio di amministrazione del centro ha ricordato le tappe del percorso che hanno portato alla realizzazione della struttura inaugurata questa mattina.
«Il progetto è nato agli inizi degli anni '90 e si è poi concretizzato nel 2000 col rilascio dell'autorizzazione alla sperimentazione gestionale da parte delle autorità della Conferenza Stato-Regioni - ha illustrato Massimo Bucci - pochi mesi dopo è stata creata la società a responsabilità limitata "Istituto scientifico romagnolo per la cura e lo studio dei tumori", composta per il 53% da capitale pubblico e per il rimanente da capitale privato: per la prima volta in Italia si è assistito alla collobarazione fra quattro aziende sanitarie, un Comune, un ente a fini non lucrativi come lo Ior e le Fondazioni bancarie. Nel 2003, infine, con l'appalto dei lavori alla società Conscoop è partito il cantiere».
Il presidente ha poi snocciolato qualche dato sull'Irst. «Per realizzarlo sono stati stanziati 35 milioni di euro, di cui 14 milioni per l'acquisto delle attrezzature scientifiche e 21 per la ristrutturazione dell'immobile. L'edificio vanta una superficie di 13mila metri quadrati, con 42 posti letti». Tale struttura va ad inserirsi ella rete oncologica romagnola, ponendosi come «centro di eccellenza voatato a formare professionalità di eccellenza e dare vita ad attività collaterali in campo medico scientifico quali la chirurgia oncologica».