Alla ricercatrice IRST Federica Zamagni il premio Elvo Tempia
Federica Zamagni, statistica del Registro Tumori dell’Emilia-Romagna e IRST “Dino Amadori” IRCCS, ha vinto il premio “Elvo Tempia” dedicato ai giovani ricercatori che operano nel campo dell’epidemiologia dei tumori. Il riconoscimento internazionale, inserito nell’ambito del premio “Enrico Anglesio”, è riservato al più giovane tra i cinque ricercatori under 35 che si sono distinti per progressi di scienza e medicina nella conoscenza del cancro, ed è stato assegnato il 15 ottobre scorso in occasione del convegno, tenutosi in modalità virtuale, dell’IACR - International Association of Cancer Registries. La selezione dei progetti candidati e la cerimonia di premiazione sono stati promossi e curati dal Fondo Elena Moroni per l'Oncologia.
Il lavoro presentato dalla dott.ssa Zamagni, "Decreasing thickness and enhanced therapy have both contributed to the 2010s increase in survival from melanoma in Italy", svolto insieme al gruppo di ricerca dell’Epidemiologia clinica e sperimentale e Registro Tumori dell’Emilia-Romagna, è il prosieguo di uno studio congiunto di AIRTUM, Associazione dei Registri Tumori italiani, coordinato dal Registro Tumori dell’Emilia-Romagna diretto dal dott. Fabio Falcini, e sostenuto da finanziamenti dell’IMI – Intergruppo Melanoma Italiano e dal Ministero della Salute.
“Questo studio - spiega la dott.ssa Federica Zamagni - ha esplorato la sopravvivenza da melanoma in Italia negli anni 2003-2017. Un aumento della sopravvivenza è in atto da tempo in Italia e in numerosi altri paesi. Questa favorevole tendenza è stata generalmente attribuita alla diagnosi precoce, che ha permesso di identificare melanomi sempre più superficiali e, quindi, sempre più sottili. Lo spessore, nel melanoma, è il fattore prognostico principale. Lo studio ha confermato che, in entrambi i sessi, lo spessore mediano dei melanomi registrati nel periodo 2003-2017 ha continuato a diminuire e che, parallelamente, la sopravvivenza dei pazienti ha continuato a migliorare, in modo particolare per gli uomini. Inoltre, il miglioramento della sopravvivenza è stato particolarmente forte per gli uomini con melanomi di spessore massimo, i più avanzati. Un modello statistico ha confermato che il miglioramento è dipeso, per la maggior parte, da un fattore diverso dalla riduzione dello spessore. In tal senso, l’interpretazione di questi dati è inequivocabile: a partire dal 2013, infatti, sono stati approvati dall’Agenzia Italiana del Farmaco e sono entrati nell’uso comune nuovi farmaci per la terapia mirata e per l’immunoterapia dei pazienti con melanoma avanzato e inoperabile. Le sfaccettate tendenze della sopravvivenza da melanoma in Italia sono la conseguenza diretta di questo avanzamento terapeutico. Dimostrare che una novità terapeutica in ambito oncologico si trasferisce nel mondo reale e ha degli effetti misurabili sulla popolazione generale è un evento infrequente ed in questo si manifesta l’originalità dello studio”.