Cure palliative: in rete con le realtà regionali, crescono le attività IRST
Nei giorni scorsi è stato pubblicato lo studio “L’assistenza nel fine vita ai pazienti oncologici in Emilia-Romagna nel decennio 2010-2019”, condotto dall’Agenzia Sanitaria e Sociale regionale, dossier che descrive le cure palliative in Emilia-Romagna nel decennio scorso. Il report documenta in dettaglio come, a livello regionale, siano significativamente aumentati i pazienti oncologici presi in carico dai servizi di Cure palliative (complessivamente +14%), la loro assistenza e ricovero in hospice (+43%) e le prestazioni sia domiciliari sia ambulatoriali. Si registra, invece, in aderenza ad ormai consolidate evidenze scientifiche, una diminuzione complessiva delle terapie ad alta intensità ed invasività negli ultimi giorni di vita, trattamenti che portano pochi vantaggi in termini di sopravvivenza e non garantiscono un miglioramento nella qualità della vita. Dati che denotano una sempre maggior conoscenza e consapevolezza del delicato tema del dolore e del fine vita, esperienze estremamente complesse, in cui diventa ancor più importante mettere al centro la persona, saper rispondere alle esigenze del paziente e della sua famiglia.
Anche IRST “Dino Amadori” IRCCS, attraverso il Servizio di Cure palliative, Terapia del dolore e Medicina integrativa, fa parte e collabora attivamente con la Rete regionale, in particolare è un nodo della rete di cure palliative dell’Ausl Romagna. “In IRST – illustra la Dr.ssa Romina Rossi, Responsabile del Servizio – si effettua sia attività ambulatoriale di cure palliative che di consulenza presso la degenza oncologica dell’Istituto; per consentire una sempre migliore continuità assistenziale ed una presa in carico globale delle persone che hanno necessità, dal 2020 è stata assunta una risorsa infermieristica dedicata principalmente al case-management”.
In parallelo con il numero complessivo di pazienti presi in carico dalle sedi IRST, le attività delle Cure palliative sono cresciute, passando dai 471 pazienti e 1160 prestazioni erogate nel 2017 – data di avvio dell’ambulatorio di Cure Palliative precoci – ai 646 pazienti e 1330 prestazioni del 2019. Nel 2020, anno anomalo sotto ogni aspetto statistico a causa della pandemia da Covid19, i pazienti in carico sono stati 576, per un totale di 1195 prestazioni.
Il documento regionale ricorda anche i più recenti dati di ricerca che evidenziano come anche le cure palliative abbiano un effetto positivo sulla qualità di vita e qualità di cura dei pazienti: dal confronto tra chi ne ha beneficiato e chi non le ha ricevute è emerso come a parità di area di residenza, caratteristiche demografiche e principali condizioni cliniche, i pazienti sottoposti a trattamenti palliativi abbiano un minore rischio di ospedalizzazione, una minore necessità di ricorrere al pronto soccorso e una minore probabilità di essere sottoposti a trattamenti invasivi ad alta intensità di cura. Dallo studio emerge, infine, come grazie alle politiche che l'Emilia-Romagna ha saputo sviluppare e alla forte collaborazione con i professionisti e gli enti del Terzo Settore dedicate alle cure palliative, siano state messe in atto azioni che hanno permesso di ancorare in modo strutturato le cure palliative al sistema sanitario regionale, facendo di questo modello assistenziale uno degli ambiti strategici di sviluppo della presa in carico integrata dei pazienti affetti da patologie croniche evolutive e a prognosi complessa.
Per approfondire, naviga sul sito dell’Agenzia sanitaria regionale:
https://assr.regione.emilia-romagna.it/notizie/home/doss270
Staff del Servizio Cure palliative, terapia del dolore IRST: (da sinistra) Vanessa Valenti, Marianna Ricci, Maria Caterina Pallotti, Romina Rossi, Marco Cesare Maltoni.