La ricerca traslazionale incontra l'oncologia di genere: a che punto siamo? - 4-5 aprile
Le donne, per le stesse patologie, possono presentare, rispetto agli uomini, segni e sintomi diversi (infarto del miocardio) o diverse localizzazioni (neoplasie del colon, melanoma). Le donne possiedono un sistema immunitario in grado di attivare risposte immunitarie più efficaci rispetto agli uomini, e sono quindi più resistenti alle infezioni, ma nello stesso tempo mostrano una maggiore suscettibilità alle malattie autoimmuni. La risposta alle terapie, in ambito di differenze di genere, riveste un’importanza rilevante. Alcuni parametri fisiologici (altezza, peso, percentuale di massa magra e grassa, quantità di acqua, pH gastrico) sono differenti nell’uomo e nella donna e condizionano l’assorbimento dei farmaci, il loro meccanismo di azione e la loro successiva eliminazione. Nonostante queste variabili, gli effetti dei farmaci sono stati studiati prevalentemente su soggetti di sesso maschile e il dosaggio nella sperimentazione clinica definito su un uomo del peso di 70kg. La Medicina di Genere è, quindi, una necessaria e doverosa dimensione interdisciplinare della medicina che vuole studiare l’influenza del sesso e del genere su fisiologia, fisiopatologia e patologia umana, vale a dire su come si instaurano le patologie, quali sono i sintomi, come si fa prevenzione, diagnosi e terapia negli uomini e nelle donne.
Differenze di genere sono, ovviamente, alla base di alcuni tipi di tumore esclusivi (prostatico e ovarico) o quasi (mammario) di un solo genere, tuttavia in campo oncologico sono state descritte molte differenze nell’efficacia delle terapie (es. immunoterapia e target therapy nel melanoma), o nelle caratteristiche cliniche delle neoplasie, con la stessa istologia e stadio. La mortalità per il tumore del polmone, ad oggi, è aumentata del 500 per cento nella donna e la donna sviluppa il cancro del polmone 2,5 volte in più dell’uomo, anche se non fumatrice. Non si conoscono ancora le ragioni di queste differenze, che non sono solo legate a fattori ormonali, ma anche genetici e metabolici, e la ricerca in questo campo è assolutamente prioritaria. Il ruolo degli estrogeni inoltre sembra avere un’influenza negativa poiché alcuni tumori a grandi cellule esprimono recettori per estrogeni. Comprendere l’impatto dei fattori ormonali sullo sviluppo e la progressione dei tumori potrebbe avere importanti risvolti terapeutici, così come già accaduto per i tumori della prostata e della mammella. Il melanoma, anche, è una neoplasia che può presentare una localizzazione diversa nelle donne e negli uomini (più frequentemente tronco nell’uomo e arti nella donna) e vede una maggiore sopravvivenza nella donna. Recentemente, anche studi epidemiologici hanno evidenziato significative differenze di genere nell’incidenza, nell’aggressività, nella progressione, nella prognosi e nella risposta alla terapia, inclusa l’immunoterapia, in molte tipologie di tumori comuni ai due sessi.
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RESPONSABILE SCIENTIFICO
Dr.ssa Laura Ridolfi
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