
Ad Ancona il Congresso SIMM su cronicità e invecchiamento
“Una sfida, per non dire la sfida, cui ci troviamo di fronte oggi noi medici manager – spiega il Dr. Mattia Altini, Presidente SIMM e Direttore Sanitario dell’Istituto Tumori della Romagna (IRST) IRCCS –. Le malattie croniche nel solo 2018 hanno infatti interessato quasi il 40% della popolazione italiana, cioè 24 milioni di persone; di questi si stima che 12,5 milioni siano affetti da multi-cronicità. Numeri destinati a crescere nel prossimo futuro; numeri che ci interrogano rispetto al tipo di risposta e alla sostenibilità stessa del modello di presa in carico dei malati. Per questo abbiamo deciso di farne argomento di riflessione approfondita nel Congresso SIMM aprendo un dibattito tra tutti i livelli professionali coinvolti nei processi di cura, non solo da un punto di vita clinico- assistenziale ma anche, o forse soprattutto, da un punto di vista gestionale e organizzativo.”
“Più anziani e più sani. Una sfida da realizzare attraverso un SSN moderno e sostenibile” sarà quindi il tema forte del Congresso della SIMM. I numerosi relatori coinvolti lo affronteranno sotto la lente del valore e della ricerca sugli esiti di salute, privilegiando soprattutto le esperienze innovative nazionali e internazionali che siano già operative e misurabili. Tre le aree tematiche indagate: la presa in carico delle cronicità con il contributo attivo del paziente; la sfida della cronicità per il Sistema Sanitario Nazionale; organizzazione e strumenti operativi per la migliore gestione della cronicità.
“Come sempre la nostra Società – prosegue il Dr. Alberto Deales, Presidente del convegno e Direttore Sanitario di INRCA - IRCCS, Ancona – si muove verso un grande obiettivo, quello a noi più caro: salvaguardare il nostro sistema sanitario universalistico; un modello ormai unico nel Mondo e tra i migliori al Mondo. Per farlo è necessario impegnarsi per la sua sostenibilità economica a fronte di una produzione di valore per il cittadino sempre elevata. Non può essere quindi una missione per pochi ma deve esserlo di tutti i professionisti. Crediamo sempre di più nella necessità di un’alleanza tra clinici e direzioni sanitarie, nella multi-professionalità e nella multidisciplinarietà. C’è bisogno di una rete nazionale ed internazionale di leader capaci di disegnare il futuro della nostra sanità.”
Per questo motivo saranno presenti fra i relatori figure del mondo della sanità come controller e ingegneri gestionali, professionisti che sempre più sono chiamati a condividere con le Direzioni aziendali le attività di management del SSN. Proprio perché il SSN è un bene del Paese, sempre più aree territoriali sono rappresentate in SIMM. Posizione di spicco le ricopre il Piemonte, anche per la presenza di rilievo della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva che ha sede presso l’Università di Torino. Anche altre regioni come Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Marche e Puglia stanno dando un importante contributo alla creazione di una rete nazionale di leader, a cui si è aggiunto, dallo scorso convegno, il Dipartimento delle Relazioni con l‘Estero di SIMM, costituito da un gruppo di ricercatori e docenti italiani che operano all’estero, principalmente in Spagna e Regno Unito, che intende contaminare la Società con le esperienze straniere che potrebbero arricchire e fornire soluzioni di management sanitario anche in Italia.