IRST Dino Amadori IRCCS

Due anni di Rotem, tra cura e ricerca

Donato esattamente due anni fa da MPP Assicurazioni, il ROTEM è uno strumento che permette di studiare le alterazioni della coagulazione in pazienti con neoplasie mieloproliferative croniche, a partire da quelli di giovane età. Per illustrarne l'utilizzo e l'utilità sul campo - a 24 mesi di distanza dal suo arrivo in Laboratorio di Bioscienze - il Direttore Generale IRST IRCCS, dr. Giorgio Martelli, e, soprattutto, chi più direttamente utilizza il macchinario - l'equipe di Ematologia (il Responsabile ff dr. Gerardo Musuraca e il dr. Alessandro Lucchesi) e il Settore di Immuno-Ematologia (la biologa dr.ssa Roberta Napolitano), ritratti nella foto - hanno incontrato i donatori che così generosamente vollero dare un contributo concreto alla lotta contro il tumore. 

Oltre all’ottimizzazione delle cure - la strumentazione ha permesso di trattare con successo un caso davvero critico - il ROTEM, infatti, sta consentendo ai ricercatori IRST di raggiungere nuovi traguardi nella ricerca sulle neoplasie mieloproliferative ed i parametri biologici da esso ricavati saranno associati a determinazioni genetiche e biochimiche per approfondire il ruolo della coagulazione nella progressione di queste sindromi verso forme conclamate di  leucemia. A conferma dsi ciò, il gruppo di lavoro ha appena pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica l’articolo che stabilisce il razionale d’impiego di tale tecnologia


La tromboelastometria rotativa (ROTEM) valuta i cambiamenti nella resistenza viscoelastica di un piccolo campione di sangue a cui viene applicata una forza di rotazione costante, analizzando il processo di coagulazione dalla formazione, alla propagazione, la stabilizzazione, fino alla dissoluzione del coagulo. L'analisi ROTEM viene incorporata in un numero crescente di algoritmi per la diagnosi e la cura dell'emorragia in popolazioni ad alto rischio. L'indicazione clinica primaria per l'utilizzo del tromboelastometro è la valutazione di eventuali difetti emostatici in pazienti sanguinanti e l'uso di questo strumento in algoritmi di trasfusione, consente una terapia diretta soppiantando una strategia di trasfusione empirica o basata su prove di laboratorio standard con tempi di attesa eccessivamente lunghi. Le misurazioni ROTEM sono disponibili entro 15-20 minuti consentendo scelte più rapide.

Recenti evidenze segnalano l’importanza dell’approccio tromboelastometrico nella trasfusione di pazienti con patologie ematologiche o nella valutazione di condizioni di ipercoagulabilità in pazienti con carcinoma polmonare. La tecnologia ROTEM è, inoltre, correntemente utilizzata nel sanguinamento post- chirurgia cardiaca, nei casi di coagulopatia post-trauma, nell’emorragia post partum e nel sanguinamento in corso di trapianto epatico. La necessità di impiegare tale strumentazione nelle neoplasie mieloproliferative croniche deriva da studi preliminari condotti presso i Laboratori IRST. I risultati di tali esperimenti sono stati recentemente accettati su una prestigiosa rivista di Ematologia clinica e sperimentale.

Dal punto di vista clinico e scientifico, lo strumento è stato inoltre fondamentale nell’identificazione e nello studio approfondito di due sindromi mieloproliferative croniche rare note per avere una tendenza al sanguinamento: la leucemia neutrofilica cronica e una forma aggressiva di leucemia mielomonocitica cronica; in questi casi il ROTEM è stato cruciale per puntualizzare i meccanismi alla base della sindrome emorragica e – conseguentemente – di ottimizzare le cure per i malati.

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