Grazie al lascito del Prof. Mercadini acquistata una strumentazione per il Laboratorio di Bioscienze
Nel gusto, nella gastronomia, soprattutto nel vasto e amato campo del vino è stato un grande ricercatore. Forse anche per questo Pietro Mercadini, docente, saggista e scrittore scomparso il 5 novembre di un anno fa, ha voluto indicare l’IRST “Dino Amadori” IRCCS e le sue attività di studio, tra i destinatari del proprio testamento. Creatore dell’omonimo metodo per identificare il miglior abbinamento cibo-vini – ancora oggi cardine delle docenze dell’Associazione Italiana Sommelier – grazie alla propria sensibilità, conoscenze e capacità, Mercadini ha saputo far crescere la cultura eno-gastronomica – era, tra l’altro, un grande appassionato di cioccolato – e insieme tante realtà produttive, aiutandole a valorizzare le proprie eccellenze. Nello stesso modo, pur se in maniera postuma, contribuirà al progresso degli studi sui tumori.
Grazie al suo lascito, infatti, IRST ha potuto acquisire, sostituendo la precedente strumentazione giunta ormai a conclusione del suo ciclo, un un sistema di imaging a chemiluminescenza - transilluminatore di ultima generazione. Si tratta di una particolare strumentazione che permette una serie di analisi di base sia delle cellule sane sia di quelle malate, della loro reazione ai farmaci; proprio queste caratteristiche la rendono una macchina fondamentale per le ricerche di tutti i gruppi di ricerca del Laboratorio di Bioscienze. Il commosso evento di presentazione della finalizzazione del lascito voluto da Pietro Mercadini si è svolto alcuni giorni fa, alla presenza di chi se n’è affettuosamente preso cura fino all’ultimo, i signori Maria Rosa e Renato, del Direttore Generale IRST, Dott. Giorgio Martelli, della Dott.ssa Paola Ulivi (coordinatrice Unità di Ricerca traslazionale, gruppo che più intensamente utilizzerà la strumentazione) e di alcuni colleghi ricercatori, la Dott.ssa Giorgia Marisi e il Dott. Gianluca Tedaldi.
Da sinistra i ricercatori del BioLab IRST IRCCS Giorgia Marisi, Paola Ulivi, Gianluca Tedaldi e i signori Renato e Maria Rosa